L'Etna o Mongibello è un complesso vulcanico siciliano originatosi nel Quaternario e rappresenta il vulcano attivo terrestre più alto della placca euroasiatica. Le sue frequenti eruzioni nel corso della storia hanno modificato, a volte anche profondamente, il paesaggio circostante, arrivando più volte a minacciare le popolazioni che nei millenni si sono insediate intorno ad esso.
Il 21 giugno 2013 la XXXVII sessione del Comitato UNESCO, ha inserito il Monte Etna nell'elenco dei beni costituenti il Patrimonio dell'umanità .

Geologia
La nascita del monte Etna
Intorno a 130 milioni di anni fa l'Africa, spinta dalla dilatazione dell'Atlantico meridionale, si avvicinava all'Europa, chiudendo lentamente l'oceano Tetide che esisteva tra i due continenti.Circa 80 milioni di anni fa, mentre l'Atlantico si allargava e l'Africa continuava a muoversi verso Nord-Est, l'oceano Tetide era praticamente scomparso e i bordi irregolari dei due continenti si trovavano uno di fronte all'altro.Il profilo settentrionale dell'Africa presentava una grossa sporgenza, o una serie di isole, che si frapponevano tra i due margini. Questi isolotti, o questa penisola, compressi tra le due placche continentali, sono in parte la futura Italia.
In base alla teoria della tettonica a zolle, i vulcani si formano prevalentemente quando la litosfera terrestre subisce fenomeni di compressione o di distensione. Nel primo caso, una zolla è spinta fino a incunearsi sotto un'altra e sprofonda nel mantello, mentre nella distensione una zolla si rompe lungo una frattura e si formano due pezzi di litosfera che si allontanano uno dall'altro.
I movimenti delle zolle provocano variazioni fisiche (pressione, temperatura, ecc.) che favoriscono in profondità la formazione di magmi e la loro risalita verso la superficie. I magmi hanno caratteristiche diverse e, in particolare, quelli eruttati nelle zone in distensione sono di composizione prevalentemente basaltica.
Le eruzioni siciliane, sia quelle più antiche degli Iblei (iniziate circa 10 milioni di anni fa), che quelle dell'Etna, hanno prodotto magmi con caratteristiche vicine a quelli che si formano nelle aree in distensione, benché la Sicilia si trovi in una zona in compressione.
Questa particolarità potrebbe essere giustificata con la formazione di fratture, perpendicolari alla spinta compressiva, che tendono ad allargarsi e a creare zone in distensione inserite in una più ampia area di compressione.
La zona del margine orientale della Sicilia risponde alla spinta dell'Africa fratturandosi e favorendo in questo modo la risalita di magmi stagnanti in profondità che hanno formato i vulcani degli Iblei e dell'Etna. Le isole vulcaniche dell'arco delle Eolie, così come il sollevamento che forma i Monti Peloritani, sono invece conseguenza di fenomeni di compressione e subduzione.
L'attività vulcanica si sviluppa attraverso varie fasi:
Attività pre-etnea
Etna primordiale o antico
Centri antichi, intermedi e Mongibello
Nel corso degli ultimi millenni, le frane e l'erosione hanno notevolmente ingrandito la vallata, formando con il materiale asportato un deposito alluvionale e torrentizio detto il Chiancone, alla base del versante Est.
Le eruzioni più importanti dell'Etna degli ultimi 2500 anni sono ben documentate, mentre la registrazione è pressoché completa per le eruzioni avvenute negli ultimi 500 anni.
​
​