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Attività eruttiva

In migliaia di anni innumerevoli colate laviche storiche si sono riversate lungo i fianchi dell’Etna, stratificandosi  una sopra l’altra.
Nonostante il fascino che spettacoli simili destano nei nostri animi, bisogna comunque ricordare che l'Etna non è stato sempre così innocuo: ripercorriamo la sua storia ricordando le eruzioni che hanno lasciato un segno, e non solo sul paesaggio circostante…

Eruzione del 252 d.C.,

Giunse a Catania e la tradizione racconta sia stata fermata dal velo di Santa Agata. L’eruzione del1614 fu la più lunga (durò ben dieci anni), emise un miliardo di metri cubi di lava coprendo 21 Km di superficie sul versante settentrionale del vulcano.

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1669

Si originò l’11 marzo dai Monti Rossi e si concluse a luglio dello stesso anno: raggiunse e distrusse la parte occidentale di Catania, circondando il castello Ursino che allora si trovava a picco sul mare mentre oggi è al centro della città. La lava del 1669 viene anche ricordata come il primo tentativo di deviazione di una colata ad opera dell’uomo. Infatti un sacerdote di Pedara e un gruppo di coraggiosi coperti da pelli bagnate ed armati di mazze e martelli, si misero a rompere gli argini della colata cercando di deviarne il deflusso.

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1991

 La lava fuoriuscì da un insieme di fratture localizzate lungo la base del cratere sud-est e, in pochi giorni, dalla quota 3100 raggiunse la quota 2200 m.s.l..

Durò circa 3 anni fino al 30 marzo 1993.

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Tsunami di 8000 anni fa

Un altro evento che sconvolse il versante orientale dell’Etna fu lo Tsunami, provocato dal distacco e lo scivolamento a mare di un enorme tratto dell’edificio vulcanico di quell’epoca (periodo del Trifoglietto). Le onde arrivarono fino in Libia, Grecia e Israele.

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 6 novembre 1928

La colata lavica dell'Etna raggiunse Mascali, in provincia di Catania, piccolo comune che fu interamente seppellito dal magma; fu risparmiata soltanto l'odierna frazione di Sant'Antonio. E dalle immagini raccolte nel video, si può percepire quanto drammatica fosse stata l'eruzione:  si vede la furia della lava scorrere lungo le strade, mentre le case cadono a pezzi una dopo l'altra e la gente cerca di scampare al pericolo. Si decise, poi, di ricostruire Mascali a metà strada tra Fiumefreddo e Giarre: la leggenda tramanda che occorse una sola notte per completare il nuovo centro, pronto all'arrivo di Mussolini.

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1950-51

Durò 372 giorni, durante i quali furono emessi ben 171 milioni di metri cubi di lava, che minacciarono i comuni di Milo, Fornazzo e Zafferana. Questo è un video esclusivo, che mostra la concitazione della gente nell'affrettarsi ad abbandonare le zone coperte dalla lava: pianti, preghiere, scongiuri perché era forte il timore che non sarebbe più finita.

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5 aprile 1971

Si distinse in due fasi: fino al 7 maggio, da bocche che si aprirono ad oltre 3mila metri di altitudine, vennero lanciati in aria prodotti piroclastici, che arrivarono a distruggere l'osservatorio Vulcanologico e la Funivia dell'Etna. Nel mese successivo, fino al 12 giugno, si aprirono altre sette bocche dalle quali fuoriuscì un intenso fluido magmatico, che si spinse fino ai margini di Fornazzo.

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28 marzo 1983

Ricordata come una delle più pericolose eruzioni dell'Etna: iniziò di mattina dopo un violento sciame sismico. A sud, tra quota 2350 e 2900 metri, si aprì una frattura lunga 2 km e da lì si riversò il fiume di magma, che scese verso la zona del Rifugio Sapienza, l'unico edificio che fu attorniato ma non distrutto. Diversa sorte per la Casa Cantoniera ed una caserma dei Carabinieri, completamente sommerse dalla lava. Il 21 aprile  gli abitanti di Nicolosi, Belpasso e Ragalna chiesero aiuto allo Stato. Dopo sette giorni fu presa la decisione di deviare il fiume con cariche esplosive. Alle 4:09 del 14 maggio 1983, venne effettuata la prima operazione di deviazione, che ebbe successo solo in un primo momento: il magma si riversò nell'argine artificiale, ma dopo qualche giorno questo stesso argine fu richiuso dalla lava, che tornò a incanalarsi sul vecchio percorso. Nei due mesi successivi le colate iniziarono a sovrapporsi e a perdere d'intensità, fino ad esaurirsi definitivamente il 6 agosto 1983, dopo 131 giorni di attività.

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 26 gennaio 2000

Alle 2 del mattino, il tremore cominciò ad alzarsi e, dopo poco, il fianco sud-orientale del Cratere di Sud-Est si squarciò in una frattura lunga un centinaio di metri. Si registrarono 60 fasi parossistiche in sei mesi. L'altezza delle fontane di lava superò persino il chilometro: il 15 febbraio 2000 si vide alzarsi dalla cima Sud-Est una fiamma alta 1000 metri. Inoltre si formarono due piccoli coni effusivi, ai quali vennero dati i nomi di "Sudestino" e "Nordestino". Il 6 giugno 2000 l' Etna si placòper i restanti sei mesi dell'anno.

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26 ottobre 2002

Ricordata come l'eruzione perfetta: dopo quattordici mesi di calma apparente, intorno alle 22, si registrarono violente scosse sulla zona sommitale del monte e, alle 4:30 di mattina, si aprì una frattura, dalla quale cominciarono a riversarsi fontane di lava sempre più alte. Il giorno successivo, da un'altra grande voragine si diresse velocissimo il magma verso Piano Provenzana, che fu distrutta insieme con la bellissima pineta Ragabo. Il 29 ottobre accadde un evento straordinario: il vulcano si mosse, la costa orientale si spostò di decine di centimetri. Alle 11,03 del mattino un violento terremoto colpì Santa Venerina: 2600 furono le persone rimaste momentaneamente senza tetto sebbene, e per fortuna, non ci furono vittime. Il 30 ottobre, nonostante la colata iniziasse a rallentare, la nube di cenere si infittì e, per questo, fu chiuso l'aeroporto di Catania. Il 7 novembre, mentre sul versante nord l'eruzione venne dichiarata conclusa, sul lato opposto il vulcano si preparò ad un altro spettacolo: fontane di lava e nubi di cenere. Il 16 dicembre si diffuse la paura: dopo che fu distrutto il Centro Servizi del Comune di Nicolosi, la colata raggiunse una centrale elettrica, che esplose:  fu lanciato materiale incandescente a 500 metri di distanza. Ci furono diversi feriti e molte automobili vennero distrutte. L'Etna si placò solo il 29 gennaio 2003, dopo 95 giorni di attività.

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10 maggio 2008

Tra il 2008 ed il 2009 è stata registrata la seconda eruzione più lunga degli ultimi 10 anni: quella del 1991/93 durò 473 giorni, mentre 418 giorni quella del 2009.

Improvvisamente il Cratere di Sud-Est si risvegliò e dopo tre giorni anche quello di Nord-Est, dove si aprì una voragine dalla quale fuoriuscì una colata veloce e fluida. Questa attività durò oltre un anno. La notte tra l'11 ed il 12 luglio 2008, gli abitanti di Zafferana Etnea e Milo udirono un numero impressionante di boati, che vennero avvertiti persino a Catania con una frequenza media di uno ogni due secondi!!! Ad agosto l'attività vulcanica si spense quasi completamente.
Tra il 6 ed il 16 marzo 2009 l'attività stromboliana riprese fino a maggio per poi concludersi a luglio. Di nuovo, poi, il 6 novembre 2009:  sul fianco orientale del Cratere di Sud-Est d'improvviso si aprì una piccola voragine, dalla quale fuoriuscì la colata lavica che durò solo per qualche ora ma fu comunque spettacolare.

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